Tiratura di Firenze



Le tavole di stampa (cliché) sono due: Firenze I e Firenze II; la prima ha la posizione caratteristica 91 (nastro sinistro a forma di “delfino”) e la 4 (corpo del fascio appena più largo e scure tozza);



la seconda ha, nella stessa posizione 91, il nastro sinistro spezzato e la 15 (macchia nello spigolo destro del fusto, sotto vicino al bastone).




La pressione di stampa è forte ed è spesso irregolare nei fogli: si concentra sulla testa del fascio e sui nastri.
Le caratteristiche generali di stampa sono abbastanza scadenti: il fascio è male disegnato con nastri e picche tronche, la testa è tondeggiante e la scure è piccola.



Osservando i fogli si nota l’irregolarità della pressione nella testa del fascio e dei nastri che, come già detto, appaiono in rilievo rispetto al fusto, quando osservati al verso, dalla parte della gomma. Questa difformità crea un caratteristico riporto di inchiostro (bordino ed a volte accumulo) nella parte superiore dei nastri e nell’incavo superiore fra la scure e la picca, caratteristica distintiva della tiratura.



Osservando le differenti provviste di fogli si nota il rapido degradarsi delle tavole di stampa. Si passa da fogli dove il disegno del fascio risulta ancora delineato e snello, senza segni di espulsione dell’inchiostro nella parte alta, a fogli in cui appaiono segni e sbavature sempre più evidenti, per arrivare alle provviste finali in cui il disegno del fusto appare tozzo, quasi stilizzato, con inchiostro debordante, picche e nastri tronchi e deformati. Soprattutto per il valore da 30 centesimi, quella fiorentina è la soprastampa peggiore fra tutte le tirature.



Anche gli inchiostri variano notevolmente per qualità e fluidità passando da scarsi e magri ad inchiostri corposi e coprenti, quasi pastosi. Le colorazioni variano dai toni rosso vivo al rosso carminio, fino al rosso bruno. Alla lampada di Wood i rossi virano verso lo scuro (più scuro, di norma, di Verona, ma meno di Torino).
Anche i valori da 30 centesimi e da 1,25 lire, così come normalmente avvenne per il valore da 50 centesimi di Firenze, hanno avuto una tiratura iniziale con inchiostro “biaccato” color lilla e rosso lillaceo. Queste provviste, poco comuni, precedono cronologicamente quelle color rosso. Sebbene sia semplice riconoscere queste tirature, non è sempre facile distinguere quelle realizzate a Firenze da quelle contenenti “biacca” effettuate in numero molto limitato nelle altre Direzioni Postali: solo gli esperti del settore riescono nell'intento. I valori contenenti “biacca”, pur mostrando la stessa forte pressione, hanno il fusto del fascio e la testa meglio disegnate. Alla lampada di Wood rispondono in maniera più chiara rispetto ai corrispondenti valori senza "biacca", ma non brillante.

   


Nelle provviste di fogli del valore da 1,25 lire permangono normalmente tutte le caratteristiche generali già descritte. Non si può però non menzionare una provvista di fogli osservati con caratteristiche diverse e peculiari: non sono semplici da identificare e a prima vista possono essere confusi con alcune provviste della tiratura di Roma. Anche in questo caso l’inchiostro, di cattiva qualità, è poco coprente e grumoso. Alla lampada di Wood la rispondenza è con toni chiari. Il disegno del fascio non è particolarmente tozzo e l’unico segno identificativo è dato dai leggeri segni di pressione sulla parte alta della testa del fascio e sui nastri (appena visibile).



Posizione 91 della Tavola I e Tavola II

Molto si è detto e scritto in autorevoli pubblicazioni riguardo alla posizione 91. Il nostro pensiero, pur non avendo presunzione di verità assoluta è il seguente: la posizione caratteristica 91 della Tavola I, con il nastro sinistro a forma di “delfino”, non è dovuta al rifacimento od intervento sulla Tavola II a causa dello spezzarsi del nastro sinistro. Infatti, le due differenti Tavole (cliché), che contengono numerose posizioni caratteristiche differenti fra loro, “nascono” differenti per duplicazione dalla tavola matrice, avvenuta a Verona, e sono state inviate, come già descritto e spiegato precedentemente in altri capitoli di questo sito, a Firenze. Solo il caso ha portato ad avere a Firenze due tavole con varietà molto significative nella stessa posizione 91. Se così non fosse, ma si accettasse la tesi del rifacimento della Tavola con il nastro sinistro rotto, non si capirebbe come mai vi sia la presenza di numerose varietà che hanno dato origine a posizioni caratteristiche differenti fra le due Tavole. Un'altra considerazione, non meno importante, è la seguente: molte fra le varietà più significative fra tutte le differenti tirature si trovano negli angoli dei fogli (“fascio grosso” di Verona fra tutte), ovvero nelle posizioni 1, 10, 91 e 100. Questa particolarità ha sicuramente “avuto a che fare” con il processo di formazione delle Tavole (cliché) per duplicazione dalla tavola matrice. Non volendo ora addentrarci in questa complicata discussione riguardante il complesso lavoro di duplicazione delle numerose tavole, ancora basata su molte ipotesi e poche certezze, ci limiteremo solo a notare come molto spesso le varietà più significative si manifestano proprio nelle posizioni dei quattro angoli delle tavole stesse. Di seguito viene illustrata la Posizione 91 della Tavola II (nastro sinistro spezzato) dove si puo' osservare la progressiva scomparsa del nastro.

           




Torna alla scelta caratteristiche