Tiratura di Verona


La tiratura di Verona è l'unica a possedere tre differenti tavole (clichè) per questo tipo di soprastampa: la Tavola I contiene le posizioni caratteristiche 19 (manca il codolo della scure) e 73 (mancanza di colore "foro" nel fusto in basso);



la Tavola II contiene le posizioni caratteristiche 78 (macchia sopra la curvatura superiore del nastro destro) e 100 "fascio grosso" (tutta l'impronta del fascio e i nastri sono più grossi. Il nastro di sinistra è troncato dopo la curvatura superiore);



la Tavola III, simile a quella di Genova, che contiene le posizioni 26 (manca il codolo della scure) e 55 (bastone troncato all'estremità, quasi mancante).




In entrambi i valori da 30 centesimi e da 1,25 lire la pressione è moderata e ben regolata, per cui, di regola, non appaiono segni di battuta sia al recto che al verso del foglio. La stampa risulta pulita, curata e ben realizzata: l’inchiostro fluido forma un velo coprente uniforme che fuoriuscendo leggermente dal fascio forma un bordino uniforme che contorna tutti i caratteri della soprastampa stessa, accentuandone la nitidezza. Il fusto del fascio è ben delineato. La testa e la scure sono, nella maggior parte delle provviste, ben disegnate con particolari nitidi, anche se hanno la tendenza ad essere smussate e tondeggianti, spesso con la picca ed il codolo praticamente mancanti.



Fanno eccezione alcune provviste che, a causa dell’eccesso di inchiostro, della regolazione della pressione o a causa del degrado della tavola stessa, sembrano avere la testa più grande, spesso con la punta inferiore della scure unita al fusto.



I nastri sono ben disegnati, armonici, ma spesso corti o smussati. A volte, alcuni francobolli presentano falle di colore nel fusto (è come se si fossero staccate alcune parti di inchiostro, oppure si siano create mancanze d'inchiostro causate da corpo estraneo).



In alcuni fogli si notano principi di decalco, soprattutto d’appoggio. Gli inchiostri di questi valori, sia opachi che lucidi, quasi sempre di ottima qualità, sono uniformi e normalmente trasparenti; sono più fluidi e coprenti di quelli della tiratura romana. Quella veronese è sicuramente la tiratura che conta il maggior numero di colori: tutti i cromatismi tipici di queste emissioni sono presenti: dall’arancio al vermiglio, al rosso in tutte le sue tonalità, per arrivare ai bruni fino al cosiddetto color “fegato” (un color bruno violaceo scuro, tipico di questa tiratura per il valore da 30 cent.).



A volte la tonalità di colore cambia gradualmente nello stesso foglio. Alcuni valori mostrano un inchiostro molto denso e coprente, dello stesso tipo usato a Firenze per i valori in carminio lillaceo. Tali soprastampe, con cromie di tonalità color arancio, rosso e carminio lillaceo, ottenute probabilmente aggiungendo alla mescola delle “biacche” (bianco coprente), danno un particolare risalto alla soprastampa stessa con un effetto di “rilievo” rispetto al fondo del francobollo.



Questa tecnica, provata probabilmente su pochissime provviste e solo nelle tirature iniziali, non fu comunque un episodio isolato. Anche nelle altre tirature, ad eccezione di quella genovese, sono infatti riscontrabili alcuni valori con soprastampa “biaccata”. Questi limitati valori, normalmente isolati ed allo stato di usati (non sono mai stati ritrovati fogli interi o blocchi) sono poco comuni per la tiratura di Verona, decisamente rari per le altre tirature ad esclusione di quella di Firenze. Alla lampada di Wood i rossi di Verona appaiono più scuri rispetto alla tiratura di Roma: di un bel colore rosso bruno, quasi violaceo. Essendo però la gamma dei colori enorme, anche la risposta alla lampada di Wood non è sempre costante: normalmente i toni sono scuri e non brillanti, a volte alcuni valori danno risposte più chiare con toni brillanti (normalmente i colori aranciati), altre volte vi sono risposte molto scure per i colori rosso bruno o “fegato”.
Nelle provviste di fogli del valore da 1,25 lire permangono tutte le caratteristiche generali già descritte, anche se spesso la testa del fascio è meno tondeggiante. Gli inchiostri, sempre fluidi, a volte sembrano formare quasi un retino rotocalcografico, sopratutto nelle tonalità del rosso arancio (colore molto particolare e tipico per questo valore).



La gamma dei colori, che resta pur sempre notevole andando dall’arancio al rosso nelle loro varie gradazioni, è meno ampia. Il colore rosso arancio risponde alla lampada di Wood in maniera brillante con toni chiari e rosacei.
Nei doppi fogli da 200 francobolli si ritrovano le tre Tavole accoppiate in diverse combinazioni: abbiamo notato la prima e la seconda, la prima e la terza. Sono noti anche fogli doppi, entrambi soprastampati con la stessa Tavola (la I o la II), il che conferma che anche nelle tipografie che possedevano macchine da stampa in grado di soprastampare i fogli doppi con due tavole di stampa differenti, alcuni fogli da duecento furono soprastampati con un'unica Tavola in due tempi successivi (differenti provviste) con il “doppio passaggio” in macchina.
Per quanto riguarda i fogli soprastampati con la Tavola III, che presentano molte posizioni caratteristiche simili alle provviste soprastampate a Genova, poichè tutte le tavole furono prodotte per duplicazione della tavola matrice presso la tipografia “Arti Grafiche Chiamenti e Industria Zincografica Atesina” di Verona possiamo formulare due differenti ipotesi:
- la prima e' che il caso volle che due Tavole (cliché) molto simili, sicuramente prodotte una di seguito all'altra, seppure non perfettamente uguali, vennero utilizzate una a Verona (Tavola III) e l'altra a Genova presso la tipografia Marini che effettuò le differenti provviste della tiratura genovese;
- la seconda e' che la tipografia Marini di Genova, terminate le operazioni di stampa, per volontà propria o su richiesta della direzione di Verona, rispedì la Tavola a quest'ultima, la quale continuò a produrre provviste di fogli utilizzandola. La concomitanza dell'uso della tavola prima utilizzata a Genova con la differente macchina tipografica di Verona potrebbe aver riprodotto solo una parte delle posizioni caratteristiche.

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