Tiratura di Verona


La pressione di stampa è normalmente bassa.
La stampa è molto curata e ben realizzata. L’inchiostro fluido forma un velo coprente uniforme che fuoriuscendo leggermente dal fascio e dal corpo delle lettere, forma spesso un bordino uniforme che contorna tutti i caratteri della dicitura, accentuandone la nitidezza. Le lettere sembrano più sottili rispetto agli stessi valori delle altre tirature ad eslusione di alcune provviste di Firenze.


   


Nella dicitura si notano: -  la prima “B” di “Repubblica” è più sottile della seconda in tutte le tirature, ma a Verona la differenza si evidenzia maggiormente, sopratutto se si esamina l’occhiello inferiore;
-  la “E” di “Repubblica” ha spesso la barretta orizzontale superiore più sottile di quella inferiore;
-  la gambetta sinistra della “A” di “Repubblica” è spesso più corta;
-  la “E” di “Sociale” è normalmente più sottile (caratteristica presente, in maniera accentuata, anche nella tiratura di Firenze). Anche il fascio è ben fatto, la testa è precisa e ben disegnata.



L’inchiostro è normalmente fluido, omogeneo e coprente; può essere più o meno diluito e dà l'impressione di essere ben steso, tipo “acquarello”.
A volte è più denso e tende a lasciare scoperte piccole parti: in questo caso l’effetto è quello di una inchiostratura meno precisa, reticolare con alcuni punti bianchi più grandi; ciò accade sia sugli esemplari rossi del valore da 1,25 lire, che sugli esemplari con inchiostro nero da 2,50 lire.



Alcune provviste presentano un inchiostro rosso carico e molto fluido, che a volte sporca anche il foglio: spesso sono presenti sui bordi alcuni segni di appoggio delle tavole.




Tutti i colori tipici di queste emissioni sono presenti: dall’arancio al vermiglio, al rosso in tutte le sue tonalità, per arrivare fino al rosso bruno.
Alla lampada di Wood la rispondenza risulta meno chiara rispetto ai valori soprastampati in rosso della tiratura di Roma, ma mai tendenti allo scuro, neanche negli esemplari bruni o rosso bruni. Per gli esemplari aranciati (rosso arancio o bruno arancio) la risposta alla lampada è più brillante.
Alcuni valori mostrano un inchiostro molto denso ottenuto aggiungendo alla mescola delle “biacche” (bianco coprente).



Questa tecnica fu utilizzata per prova su pochissimi fogli e solo nelle prime provviste. Anche altre tipografie (sicuramente Firenze e Torino) fecero alcune prove d'utilizzo di inchiostri contenenti biacca. I valori in circolazione, normalmente isolati ed allo stato di usati (non sono mai stati ritrovati fogli interi o blocchi) sono poco comuni per la tiratura di Firenze e decisamente rari per le altre tirature. Nelle provviste di fogli del valore da 2,50 lire permangono tutte le caratteristiche generali già descritte. Gli inchiostri fluidi tendono ad essere più coprenti pur lasciando alcune parti bianche visibili. In altre provviste gli inchiostri sono molto uniformi e decisamente più scuri: possono essere confusi con i valori di Firenze, i più simili fra gli espressi.

   


Possiamo affermare con buona certezza che tutti i fogli doppi osservati (cento valori) furono sempre soprastampati con un'unica Tavola (cliché) in due tempi successivi (differenti provviste) mediante il “doppio passaggio” in macchina.

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